L’importanza della pianificazione. Un’alba indimenticabile.

Fotografi in posa. Ore 4.10.

Nella fotografia paesaggistica la pianificazione è tutto.

La foto va composta prima nella propria testa, studiando il paesaggio, effettuando sopralluoghi, verificando la posizione del sole.

Arrivo in Salento lunedì sera e per mercoledì si pensa ad un alba. Non un alba qualsiasi, banale, un’alba che valga una sveglia alle 3.10.

Si studia la costa e si verifica la posizione del sole rispetto alle calette.
Alcuni bei scorci sono da scartare, il sole non è nel posto giusto in questo momento dell’anno.

Poi viene l’idea, Torre di Roca Vecchia.

Verifichiamo…

Se riusciamo ad arrivare qui dovremmo esserci! (The Photographer Ephemeris)

Bisogna arrivare su questo promontorio. Non abbiamo idea della strada però. Scopriremo poi che è più a strapiombo e sdrucciolevole di quel che si evince dalla cartina.
Se ci mettiamo sullo spigolo il sole passerà in mezzo al canale naturale tra costa e faraglioni. Immagino già il miscuglio di viola e blu che ne uscirà e pregustando lo scatto si va a nanna.

Sorge alle 6.02. Bisogna essere lì per le 4 per avere il tempo di un sopralluogo oculato per trovare il punto di scatto perfetto.

Sveglia alle 3.10 e si parte. Non ho dormito nulla, complici i bambini irrequieti.

Un’oretta di strada, bimbi e moglie a casa. Solo noi 5, io, Giacomo, e 3 fuji.

Si esplora con la torcia che sono ancora le 4.10.

Samyang 8mm

Si finisce nelle sabbie mobili, si rischia di cadere in mare, si cerca il modo di arrivare dove abbiamo in mente.

Ore 5.30. Trepida attesa e si rifinisce l’inquadratura.

Lo spigolo, che in piantina sembrava perfetto si rivela un costone su dei vecchi mattoni con meno di un metro di spazio. Strapiombo ambo i lati, lato mare o lato rovi. Non va bene… continuiamo a girare, avanti e indietro armati di torcia per un’oretta.

X-Pro2 con Samyang 8mm dal punto prescelto.

Poi ci si apposta, si studia nel dettaglio la composizione, si sceglie l’ottica giusta… e si è dimenticato l’adattatore 72 a 77 per l’nd1000 a Milano. Si cambia l’ottica, ci si sposta vicino al dirupo, si ragiona l’inquadratura. “Ripiego” sull’XF16mm WR perchè ho solo l’adattatore 67 a 77… il 10-24 è di nuovo in zaino.

6.00. Ci siamo quasi, Sta per esplodere l’alba. La X-H1 è partita per 4 minuti di esposizione. Colori sballati dal cellulare.

Poi cronometro, il sole sorge alle 6.02 bisogna essere precisi con lo scatto. Ho un solo colpo da 4 minuti prima che sorga il sole. Esposizione zonale verificata nel dettaglio, sposto il cursore sulle rocce in ombra, su quelle alla luce, dietro alla torre e sul cielo. Faccio i conti per avere un +1EV sul cielo e sufficiente luce sugli scogli in ombra.

Click. 4 minuti di attesa speranzosa.

4 minuti di attesa oltremodo ripagati. X-H1, 4 minuti, f/7.1, XF 16mm R con ND1000.

Io ho dato, potete chiudere il webbe.

Anzi no, si prosegue… ne scatto un’altra ora di 50″ per via del sole nel fotogramma.

Esito in macchina, X-H1. Quasi trasecolo. Istogramma da libro di fotografia.

50″, f/7.1, XF 16mm WR con ND1000. Buongiorno mondo. LR e maschere di luminosità in PS.

Tenue e rilassante la prima, dirompente e forte la seconda.

Nel mentre che completo le lunghe esposizioni con la X-Pro2 si scatta questo panorama di 10 scatti in verticale. L’alba riappacifica col mondo.

Pano dai RAW della X-Pro2

Torre di Roca Vecchia, Panorama a mano libera 1/80 f/4.5, X-Pro2 con XF 16-55 2.8R (Devo correggere un paio di gradini. LR a volte non lavora così bene sullo stiching).

Poi il sole piano piano si alza ma qualche altro scatto ne esce fuori. Abbiamo già individuato un punto, un po’ più avanti valido una volta che il sole è in “campo”. I colori cambiano e il rosa lascia il posto al rosso e al giallo.

Vale la pena alzarsi alle 3.10… se si ha in mente cosa si cerca e dove lo si cerca, eccome!

X-H1, XF 16mm R, 60″ f/9
X-H1, XF 10-24 f/4 @ f/7.1.
X-Pro2, XF 90 f/2 WR, f/4.

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