Tra fragoline e cinguettii (come scattare senza cavalletto e ND)

Mi scuso con tutti per la mancanza di articoli, sono stato assente per impegni familiari e lavorativi. Periodo pesante e il tempo ne ha risentito per primo.

Nelle uscite di tutti i giorni molto difficilmente ci portiamo dietro un cavalletto stabile e un filtro ND.
Ieri passeggiavo coi bimbi nel bosco e ovviamente quanto sopra è rimasto a casa. Avevo dietro X-Pro2, 35 f/1.4, 16 f/1.4 e 90 f/2.

Passeggiando tra cascate in boschi rigogliosi è impensabile non fare uno scatto su tempi lunghi per enfatizzare l'”effetto seta” dell’acqua.

Qualcuno potrebbe essere portato a pensare che senza filtri e cavalletto questo sia impossibile.

Qualcuno sostiene anche che gli obiettivi che non possano montare i filtri non possano scattare situazioni del genere.

Beh, è tutto molto opinabile, specialmente nel mondo digitale.
Ci sono una serie di buoni motivi sul perché quanto vi sto per raccontare è più corretto dal punto di vista tecnico. Le considerazioni espresse sopra, sono valide, ma sono frutto di un’era, quella analogica, dove molte cose erano più complesse. Il modo giusto di fare le cose magari non era percorribile, a scapito del modo pratico di farle.

Ma andiamo nei dettagli.
Ho necessità di scattare su tempi lunghi ma l’ottica non monta filtri e ho dimenticato il cavalletto.

Come risolvo?

Facile come bere un bicchiere d’acqua. Via di raffica!

Tag della raffica, io uso colori per contraddistinguere le sequenze.

Vantaggi

Un vantaggio lapalissiano è che invece che mandare tutto in diffrazione con diaframmi alti, così si può lavorare al meglio dell’ottica.

Un ulteriore vantaggio è poi che, mentre su tempi lunghi il sensore si riscalda e genera artefatti di luminanza e crominanza, con tempi di scatto brevi, questo non succede.

Anzi, l’immagine sarà molto più pulita, non solo per gli iso bassi ma proprio per il metodo di processing che di fatto accentua il dettagli e leviga gli artefatti.

I punti di qui sopra convergono poi nella selezione dell’esposizione. Vi consiglio di privilegiare le alte luci, sicuri di non clipparle e con un buon margine. La somma delle immagini renderà le vostre ombre dettagliate e pulite, anche se dovrete recuperarle sostanziosamente.

Svantaggi

L’unico svantaggio reale è che si porta via parecchio spazio sulla memory card e l’operazione che segue e temporalmente dispendiosa. Serve un buon pc o buona pazienza.

Dal punto di vista pratico vanno valutati il numero degli scatti in base al risultato che si vuole ottenere.

Numero scatti x tempo di scatto = resa finale.

Questo non vuol dire che vanno per forza fatti 100 scatti da 1/100 s per una buona foto ma che servono 100 scatti da 1/100s per avere la stessa foto che si otterrebbe con un’esposizione di 1s/2s.

Si, perchè non è matematico 100*1/100s = 1s. Va considerato anche il tempo tra gli scatti e il tempo eventuale di buffering.

E’ una sorta di somma delle immagini di un timelapse.

Procedura

Facile. Raffica più veloce possibile, buon appoggio, via!

A casa poi, basta di fatto procedere esattamente come per il metodo della superisoluzione.

Si lavorano le immagini tutte assieme e si applica lo stesso preset a tutte (vi consiglio piuttosto neutro), ricordandosi di non applicare sharpening per l’esportazione.

Apply all dei preset creati.

Poi si apre photoshop e si importano le immagini in automatizza, photomerge.

Import di photomerge su photoshop.
Ricordarsi di non far fondere le immagini a PS

Quindi si selezionano i livelli allineati ottenuti e si convertono in uno smart object.

Conversione in smart object.

A questo punto si applica il solito filtro “median”.

Stacking di tipo median, toglie artefatti e movimenti.

Bon, fatto… finito.

Scatto singolo
Dettaglio si scatto multiplo

Una sola considerazione è da fare sul numero degli scatti. Nella foto di qui sopra, scattata per esempio, sono “solo” 10, da 1/500s. Il tempo coperto quindi è 1/50s, da cui si nota una certa “perlosità” dell’acqua, accentuata anche dallo scatto a diaframma aperto. La stessa fusione con più scatti avrebbe avuto un aresa diversa.

Su questo vi consiglio di sperimentare. Questa tecnica permette anche di creare particolari effetti, come avrete già intuito.

Il risultato?

Il risultato ha zone d’ombra pulitissime, dettagli ben catturati su tutte le frequenze spaziali, ottima profondità di colore e gamma dinamica ottimale.

25 scatti da 1/200s, f/3.2.

Presto qualche altro scatto con l’8-16, per dimostrare che il fatto di non poter montare i filtri è relativo.

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